Il giorno di San Michele del 2024 abbiamo festeggiato Michele e il centenario dell’ ultimo discorso di Rudolf Steiner nella sede della società antroposofica di Roma, in via Aurelio Saliceti, iniziando così l’ anno di attività antroposofiche 2024- 2025.
La particolarità di quest’ anno ha visto il gruppo amatoriale di euritmia, sotto la guida dell’ euritmista Mariacristina Dioguardi, offrire al pubblico presente la rappresentazione in Euritmia dell’ immaginazione di Michele. Questa meditazione mantrica è stata comunicata da Rudolf Steiner alla fine della conferenza del 28 settembre 1924, nota come ultimo discorso, in italiano pubblicata dall’ editrice antroposofica alla fine del quarto volume di considerazioni esoteriche su nessi karmici. Lo stesso Rudolf Steiner, malato, ne ha voluto creare le forme euritmiche, scegliere per ogni figura euritmica i colori delle tuniche e dei veli, curare perfino le luci della rappresentazione di questa importante meditazione.
Per chi volesse approfondire lo studio relativo si può consigliare il libro di S. Prokofieff ” Il mistero di Michele ” al capitolo ” L’ immaginazione di Michele in Euritmia e i suoi retroscena esoterici “.
La forma viene rappresentata da 6 euritmisti. La figura centrale ha un velo rosso che copre la testa e rappresenta l’ entità spirituale di Michele, il velo rosso, coprendo il volto, esprime che si tratta di un’ entità non percepibile con i sensi fisici. Da notare che il testo recitato della meditazione immaginativa, con le 4 strofe e le relative forme euritmiche, e’ accompagnato da una forma muta, cioè non accompagnata dalla recitazione del testo, iniziale ed una finale.
Nella muta iniziale l’ euritmista che rappresenta Michele esegue una forma esterna, perimetrale, che abbraccia con ondate le altre figure, che invece eseguono forme rettilinee, delle “stelle”, rappresentando individualità umane evolute, iniziati o discepoli. Fra queste figure risalta la figura con la tunica rossa e il velo violetto rappresenta l’ iniziato terreno guida delle altre figure ( discepoli ).
Nella muta finale viene espressa una forte dinamicità, con forme con movimenti che creano fiocchi e linee dritte un poco curvate, che colpiscono lo sguardo come lampi o fendenti di spade.
Alla fine l’ iniziato guida è al centro della forma finale, rappresentando la discesa completa dello spirito sul piano fisico attraverso l’ azione dell’ individualità umana evoluta.
Un sentimento di riconoscente gratitudine e commozione per aver potuto vivere quest’ esperienza artistica e spirituale, rafforzato dal lavoro comune di faticosa preparazione, ha unito in un abbraccio spirituale tutti gli euritmisti amatoriali partecipanti con la loro insegnante e voce recitante Mariacristina Dioguardi.
( Antonio Micocci )